Paradigma quantitativo : Concetto e caratteristiche

Esistono diversi tipi di paradigmi, ognuno dei quali stabilisce una serie di regole o di aspetti fondamentali che vengono utilizzati per affrontare un argomento. Un paradigma è generalmente associato a un tipo di modello di riferimento che aiuta ad affrontare un argomento in modo più assertivo. Ecco come sono state tipizzate diverse tipologie di paradigmi, che aiutano a indagare, analizzare e trovare nuove informazioni attraverso le teorie e le pratiche che essi sollevano.

Alcuni paradigmi hanno una maggiore connessione con le prospettive sociali. Sono utili durante il processo di ricerca, in quanto è possibile analizzare il soggetto utilizzando tecniche di ricerca più adatte. Questo è il caso del paradigma quantitativo che si concentra sull’acquisizione di conoscenza utilizzando risorse fattibili per comprendere la realtà.

Propone una prospettiva distributiva della ricerca che ha una funzione sociale. Tra gli obiettivi che persegue c’è quello di scoprire e descrivere esattamente quali aspetti o elementi influenzano la realtà sociale. Utilizza risorse come le tecniche statistiche e di analisi dei dati, costruendo così una fonte affidabile d’informazioni. La sua importanza sta nella costruzione di un riferimento di grado attraverso una conoscenza precisa e senza distorsioni.

Qual è il paradigma quantitativo?

È la nozione di realtà basata sul metodo scientifico. È la comprensione della realtà secondo la lente d’ingrandimento del quantificabile che cerca di garantire l’obiettività e il rigore richiesti dalle scienze dei fatti.

I suoi fondamenti si trovano nella tendenza filosofica positivista. E la sua argomentazione scientifica è di natura causale, cioè le cose sono governate da leggi universali.

Come ipotetico sistema deduttivo, il paradigma quantitativo persegue la conoscenza sistematica, soggetta a verifica e confronto, quantificabile e ripetibile. In campo sociale, ad esempio, va alla ricerca della causa dei fenomeni e degli eventi della società.

Le scienze fattuali o esatte usano il metodo ipotetico deduttivo per produrre leggi generali, trovando le cause dei problemi. Va notato che il paradigma comportamentale è di tipo quantitativo, poiché è interessato solo a comportamenti osservabili e verificabili.

Caratteristiche del paradigma quantitativo

Il paradigma quantitativo è un modello che spiega, controlla e predice i fenomeni, concentrandosi sulle somiglianze piuttosto che sulle differenze. Il suo strumento di lavoro è l’unità del metodo scientifico, con cui si cercano le vere cause dei fenomeni naturali e sociali.

Il paradigma è applicato a una data realtà spesso frammentata per l’analisi. Che la realtà deve essere misurabile, oggettiva, tutto ciò che non è misurabile è per interesse scientifico. Il ricercatore è un agente i cui valori particolari non sono importanti per la ricerca scientifica. Il modello deduttivo ipotetico serve come base e fornisce i meccanismi per osservare la realtà quantificabile e statistica, sotto controllo sperimentale.

I fenomeni sociali sono classificati in variabili che possono essere sottoposte a confronti statistici. Applicato allo studio della società, il modello quantitativo seleziona in modo casuale un campione rappresentativo e, da questo, estrapola i risultati ad altre popolazioni.

Il sistema utilizza il controllo sperimentale, l’osservazione ordinata del comportamento, la corrispondenza delle variabili. In altre parole, il paradigma concentra i suoi obiettivi sulla verifica scientifica delle informazioni, sulla validità e sull’efficacia dei risultati.

In sintesi, il paradigma quantitativo ha le seguenti caratteristiche:

  • Per la sua dimensione ontologica. Il paradigma quantitativo si basa sulla convinzione che esista una realtà oggettiva, esterna, apprezzabile, governata da codici e sistemi naturali imperturbabili.
  • Per la sua dimensione epistemologica. C’è una separazione tra il ricercatore e l’oggetto dell’indagine. Lo scienziato studia l’oggetto senza eseguirne il controllo. La conoscenza non ha pregiudizi e si produce lontano dall’ambiente sociale in cui nasce.
  • Per la sua dimensione metodologica. Il paradigma agisce sotto sperimentazione, manipolazione delle variabili, verifica delle ipotesi e delle tecniche quantitative.

Il metodo distingue tre fasi, ovvero

  • Strutturazione dell’oggetto di studio. Precede il processo di delimitazione dell’indagine, una fase di ricerca di tutto il materiale documentario necessario e attuale per determinare l’oggetto dell’analisi. Poi si pone il problema, si elaborano gli obiettivi e si sviluppa il corrispondente quadro concettuale e la sua ipotesi.
  • Identificazione della ricerca: che tipo di ricerca sarà fatta? Qui vengono stabiliti gli elementi della ricerca, il campione da analizzare e gli strumenti per la raccolta delle informazioni. Questa è la fase di elaborazione e d’implementazione degli strumenti di ricerca.
  • Presentazione delle conclusioni. Dopo aver controllato gli argomenti e analizzato le variabili, si giunge alle conclusioni. Le leggi generali vengono rilevate.

È così che funziona il metodo scientifico ipotetico deduttivo o quantitativo:

  • L’ipotesi deve portare a risultati verificabili nella realtà. Tuttavia, non significa la sua certezza, ma la sua ammissione.
  • Non bisogna confondere il giudizio di fatto con il giudizio di valore.
  • Lo scienziato prende un campione spazio temporale e studia il problema.
  • In campo educativo, il metodo separa il fine dal mezzo, dando a quest’ultimo maggiore importanza. La pedagogia è sfollata dalle Scienze dell’Educazione.
  • Le domande sono intese come argomenti tecnici, quindi sono soggette a una risoluzione oggettiva, secondo i dati forniti dalle osservazioni e dalle misurazioni. La speculazione retorica non ha importanza in questo metodo.

Tra le tecniche e gli strumenti più implementati del sistema quantitativo vi sono i seguenti:

  • Questionari e scale per misurare gli atteggiamenti degli individui.
  • L’uso della scheda di registrazione per mantenere un controllo rigoroso dei comportamenti o delle situazioni esterne. Ciò avviene per mezzo di categorie e sotto categorie.
  • Controlla la lista.
  • Test e inventari standardizzati. Questi strumenti quantificano i problemi, come il grado di stress, le classi di personalità o la prosperità del lavoro, tra le altre questioni.

In conclusione, come si rapporta alla psicologia e alle altre scienze?

Nel campo delle scienze sociali l’interesse del paradigma quantitativo è quello di trovare i fatti o le cause dei fenomeni sociali, spogliati degli stati soggettivi dei soggetti. Infatti, nel campo delle scienze sociali, l’applicazione del paradigma quantitativo mira a sistematizzare i suoi fenomeni.

Di conseguenza, i suoi argomenti di analisi si concentrano su problemi osservabili, quantificabili e contrastanti, come l’altezza, il peso, il sesso o il numero di studenti che non superano un test, il numero di studenti non riusciti per ogni corso, tra le altre questioni.

La realtà sociale viene studiata attraverso le statistiche. L’oggetto di studio è adattato al metodo, il che porta a un riduzionismo di tipo metodologico. Le analisi vengono eseguite secondo un’ampia selezione al fine di sistematizzare i risultati.

La conoscenza basata sul tangibile segue pragmaticamente le cause dei problemi della società, portando a conclusioni generali. La validità è ottenuta attraverso l’analisi sperimentale, il controllo sistematico del comportamento e la corrispondenza delle variabili.

Sulla base di quanto sopra, si procede a una generalizzazione dei processi, lasciando da parte le situazioni non verificabili, con l’obiettivo ultimo di spiegare i fenomeni e le situazioni determinate.

Per il paradigma quantitativo la realtà sociale viene messa nei seguenti termini:

  • Sia la realtà sociale che quella naturale sono uguali per tutti gli osservatori.
  • I processi sociali sono analizzati per componenti: l’insieme è uguale alla somma dei suoi elementi costitutivi.
  • La realtà sociale è fatta di variabili. Sono componenti diversi che dialogano, creando un sistema.
  • Le trasformazioni sociali obbediscono all’intervento di elementi regolari che non dipendono dal desiderio dei singoli. Questi possono essere ordinati in leggi che permettono la loro prognosi.
  • Le trasformazioni sociali possono essere quantificate purché le loro manifestazioni siano osservabili. Sono gli indicatori esterni.
  • Le variabili possono essere utilizzate come oggetti.
  • La realtà è descritta attraverso modelli matematici.

Nel campo delle scienze sociali, gli studi, nei parametri indicati, cercano di evidenziare gli orientamenti suscettibili di generalizzazione per un gruppo, una comunità o una popolazione.

E in questo ordine d’idee, cerca di verificare le teorie attraverso la verifica delle ipotesi, collegando anche le variabili. Lo scopo più importante del ricercatore è, alla fine, produrre conoscenza sistematica.

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